Orizzonte teorico

La psicoanalisi consta di una metapsicologia, ossia di una teoria di funzionamento della psiche, e di un metodo di cura che fa capo ad una teoria della tecnica.

L’etica di ogni disciplina scientifica si fonda sulla coerenza dei suoi principi interni e sulla applicazione corretta di questi principi dal punto di vista tecnico. La psicoanalisi, come disciplina scientifica, fonda la propria etica proprio a partire dall’individuare principi interni coerenti, condivisibili, espliciti e rintracciabili nell’applicazione della tecnica.

Attualmente all’interno della comunità scientifica da un lato si assiste ad una sovrabbondanza di riflessioni sulla tecnica a fronte di una scarsa riflessione teorica. Ciò crea un intreccio inevitabile tra varie forme di eclettismo e, in particolare, tra l'eclettismo teorico e quello tecnico. Mentre con il termine di eclettismo tecnico ci riferiamo all'uso combinato di diverse tecniche di intervento nel corso di una psicoterapia, con il termine di eclettismo teorico intendiamo una tendenza a rifarsi a diversi orientamenti teorici a seconda dell'utilità che essi possono avere in ciascuna situazione singola. L’eclettismo tecnico  può fondarsi dal punto di vista etico, sulla convinzione che l’utilizzo di diversi strumenti terapeutici garantisca maggiore efficacia: ossia, si tratta di impostare la terapia, a seconda della persona che abbiamo davanti, utilizzando una serie di strumenti, di modifiche della tecnica, compreso, ad esempio, il sostegno o l’approccio farmacologico, per i pazienti più compromessi.

Riteniamo, invece, che l’eclettismo teorico, comportando ricadute compromettenti sulla tecnica, ponga problemi di efficacia e quindi etici. Infatti, al di là della possibilità attuale di verifica scientifica sui fattori curativi della terapia, è indubbio che è soprattutto la coerenza della ricostruzione in terapia, il suo rifarsi ad un modello chiaro, che le conferisce capacità di cura, efficacia. Quindi, mentre l’eclettismo tecnico possiede un suo fondamento, quello teorico può configurarsi come non etico.

Il clinico deve avere un sistema teorico di riferimento chiaro, coerente, esplicito, pubblico e dichiarato, per permettergli di orientarsi e di scegliere. Ovviamente il sistema teorico deve essere sottoposto ad una dialettica continua con la clinica, che consenta le revisioni opportune, deve essere tema di supervisione, di dibattito e oggetto della letteratura scientifica.