Anziano

APSIc tORINO, aSSOCIAZIONE pSICOANALITICA cONTEMPORANEA TEMA ANZIANI

Per lungo tempo l’approccio clinico psicoanalitico alle persone anziane ha suscitato perplessità tra gli psicoanalisti in quanto si riteneva che il trattamento analitico fosse consigliabile solo qualora fossero disponibili significative opportunità di soddisfacimento dei propri bisogni e desideri. Il miglioramento delle condizioni socio-culturali, il prolungamento dell’aspettativa di vita, la decrescita demografica hanno modificato profondamente gli equilibri sociali e generazionali.

Le peculiarità dell’età anziana riguardano da un lato le problematiche legate all’invecchiamento cerebrale patologico (le demenze) con le loro pesanti ricadute personali e familiari. Dall’altro lato l’invecchiamento protratto, anche se in  buona salute, è fonte esso stesso di difficoltà: limitazioni nell’autonomia, perdita di un ruolo attivo, prospettiva di perdite future sempre più gravi.

Oggi, quindi, non è rara la richiesta di un trattamento di tipo psicoanalitico da parte di persone anziane che intendono conferire un senso al proprio invecchiamento. I lavori pionieristici di Karl Abraham del 1919 hanno contribuito alla nascita di un’attenzione psicoanalitica verso questa fase del ciclo di vita.
In seguito altri autori si sono occupati della psicoanalisi di pazienti anziani, tra questi ricordiamo Hanna Segal, che ha descritto le declinazioni dell’angoscia di morte nelle diverse età; Pearl King, che ha approfondito lo studio delle dinamiche transferali nel contesto del sentimento di “urgenza temporale”; Nina Coltart, che ha evidenziato le possibilità di ripresa vitale e ri-esperienza dell’affetto perduto; Jean-Michel e Danielle Quinodoz che hanno proposto riflessioni importanti circa il lavoro di integrazione di sentimenti inconsci di odio e di amore per i propri oggetti interni.

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