Numero 2 del 2022

Numero 2 del 2022

Numero 2 del 2022

Numero 2 del 2022

II - (1) - Gennaio - Giugno 2022

II - (1) - Gennaio - Giugno 2022

II - (1) - Gennaio - Giugno 2022

Psicoanalisi Contemporanea Rivista semestrale di A.Psi.C.

Direttore Responsabile

Daniela Cassano

Direttore Responsabile

Daniela Cassano

Direttore Responsabile

Daniela Cassano

Direttore Editoriale

Morena Danieli

Direttore Editoriale

Morena Danieli

Direttore Editoriale

Morena Danieli

Redattore Capo

Laura Fattori

Redattore Capo

Laura Fattori

Inizio lezioni

Laura Fattori

Redattori

Giulia Brolato, Chiara Pugnetti, Mirella Rostagno, Ilaria Saracano, Daniela Settembrini

Redattori

Giulia Brolato, Chiara Pugnetti, Mirella Rostagno, Ilaria Saracano, Daniela Settembrini

Redattori

Giulia Brolato, Chiara Pugnetti, Mirella Rostagno, Ilaria Saracano, Daniela Settembrini

Comitato Scientifico di A.Psi.C.

Maria Baiona, Franco Freilone, Stefano Calamandrei

Comitato Scientifico di A.Psi.C.

Maria Baiona, Franco Freilone, Stefano Calamandrei

Comitato Scientifico di A.Psi.C.

Maria Baiona, Franco Freilone, Stefano Calamandrei

Sede della Redazione

via Verdi 45, Torino

Sede della Redazione

via Verdi 45, Torino

Sede della Redazione

via Verdi 45, Torino

Copertina 02
Copertina 02

Rivista completa

Indice

Indice

01

Editoriale

02

Teoria e Tecnica Psicoanalitica

Riflessioni sull’evoluzione del concetto di interpretazione

Daniela Settembrini

Il concetto di interpretazione è parte fondamentale dell’impianto teorico della psicoanalisi a partire dal saggio di Freud "Costruzioni nell’analisi", (1937). Il processo di emersione dei desideri rimossi della prima infanzia, la scoperta del loro valore simbolico e l’attribuzione di un significato all’interno della vita psichica del soggetto sono stati individuati come tappe fondamentali del lavoro analitico. Il lavoro di costruzione analitica può essere ostacolato dalle resistenze del paziente che trovano diverse cause. La verità che si ricerca non è in assoluto quella fattuale, ma una verità storica che permetta al paziente di ridare un senso al proprio passato. I contributi successivi degli Autori post-freudiani (tra cui M.Klein, E.Jacobson, D.Winnicott e W.Bion) hanno posto l’accento sull’emersione di aspetti preedipici che trovano come frequente correlato clinico l’angoscia o la disregolazione degli affetti. Essi sono legati al fallimento delle prime relazioni di accudimento madre (o caregiver)-bambino. Con i pazienti contemporanei sono sempre più rilevanti problematiche quali i processi di separazione-individuazione e l’immagine di Sé. L’interpretazione deve dunque trovare il proprio spazio all’interno di bisogni di sostegno alla soggettività e di rispecchiamento da parte del paziente. La qualità del legame tra paziente ed analista nella relazione transferale e controtransferale deve tenere conto di queste esigenze e diventa in se stessa l’elemento terzo curativo.

Il concetto di interpretazione è parte fondamentale dell’impianto teorico della psicoanalisi a partire dal saggio di Freud "Costruzioni nell’analisi", (1937). Il processo di emersione dei desideri rimossi della prima infanzia, la scoperta del loro valore simbolico e l’attribuzione di un significato all’interno della vita psichica del soggetto sono stati individuati come tappe fondamentali del lavoro analitico. Il lavoro di costruzione analitica può essere ostacolato dalle resistenze del paziente che trovano diverse cause. La verità che si ricerca non è in assoluto quella fattuale, ma una verità storica che permetta al paziente di ridare un senso al proprio passato. I contributi successivi degli Autori post-freudiani (tra cui M.Klein, E.Jacobson, D.Winnicott e W.Bion) hanno posto l’accento sull’emersione di aspetti preedipici che trovano come frequente correlato clinico l’angoscia o la disregolazione degli affetti. Essi sono legati al fallimento delle prime relazioni di accudimento madre (o caregiver)-bambino. Con i pazienti contemporanei sono sempre più rilevanti problematiche quali i processi di separazione-individuazione e l’immagine di Sé. L’interpretazione deve dunque trovare il proprio spazio all’interno di bisogni di sostegno alla soggettività e di rispecchiamento da parte del paziente. La qualità del legame tra paziente ed analista nella relazione transferale e controtransferale deve tenere conto di queste esigenze e diventa in se stessa l’elemento terzo curativo.

Il concetto di interpretazione è parte fondamentale dell’impianto teorico della psicoanalisi a partire dal saggio di Freud "Costruzioni nell’analisi", (1937). Il processo di emersione dei desideri rimossi della prima infanzia, la scoperta del loro valore simbolico e l’attribuzione di un significato all’interno della vita psichica del soggetto sono stati individuati come tappe fondamentali del lavoro analitico. Il lavoro di costruzione analitica può essere ostacolato dalle resistenze del paziente che trovano diverse cause. La verità che si ricerca non è in assoluto quella fattuale, ma una verità storica che permetta al paziente di ridare un senso al proprio passato. I contributi successivi degli Autori post-freudiani (tra cui M.Klein, E.Jacobson, D.Winnicott e W.Bion) hanno posto l’accento sull’emersione di aspetti preedipici che trovano come frequente correlato clinico l’angoscia o la disregolazione degli affetti. Essi sono legati al fallimento delle prime relazioni di accudimento madre (o caregiver)-bambino. Con i pazienti contemporanei sono sempre più rilevanti problematiche quali i processi di separazione-individuazione e l’immagine di Sé. L’interpretazione deve dunque trovare il proprio spazio all’interno di bisogni di sostegno alla soggettività e di rispecchiamento da parte del paziente. La qualità del legame tra paziente ed analista nella relazione transferale e controtransferale deve tenere conto di queste esigenze e diventa in se stessa l’elemento terzo curativo.

Notes on the evolution of the interpretation concept

The concept of interpretation is a fundamental part of the psychoanalytic theory, starting from Freud’s "Constructions in the analysis", (1937). The emergence of removed wishes from early infancy, the finding of their symbolic value and the attribution of a meaning in the subject’s psychic life may be hindered by patient resistances which have various origins. The wanted truth is not absolutely the factual one, but a historical truth which is able to give to the patient a meaning for his/her past. The post-freudian contributions (among them, M. Klein, E. Jacobson, D. Winnicott and W. Bion) have stressed pre-edipical aspects, often correlating them with anguish or dysregulation of affects. These are linked to failure of the first relationship between mother (or caregiver) and child. With current patients, the separation-individuation processes and the self image are problematic. The interpretation process has to find its place among support to subjectivity and mirroring needs coming from the patients. The quality of the link between patient and analyst in the transference and countertransference relationships must take into account such needs, becoming itself the third, healing element.

Notes on the evolution of the interpretation concept

The concept of interpretation is a fundamental part of the psychoanalytic theory, starting from Freud’s "Constructions in the analysis", (1937). The emergence of removed wishes from early infancy, the finding of their symbolic value and the attribution of a meaning in the subject’s psychic life may be hindered by patient resistances which have various origins. The wanted truth is not absolutely the factual one, but a historical truth which is able to give to the patient a meaning for his/her past. The post-freudian contributions (among them, M. Klein, E. Jacobson, D. Winnicott and W. Bion) have stressed pre-edipical aspects, often correlating them with anguish or dysregulation of affects. These are linked to failure of the first relationship between mother (or caregiver) and child. With current patients, the separation-individuation processes and the self image are problematic. The interpretation process has to find its place among support to subjectivity and mirroring needs coming from the patients. The quality of the link between patient and analyst in the transference and countertransference relationships must take into account such needs, becoming itself the third, healing element.

Notes on the evolution of the interpretation concept

The concept of interpretation is a fundamental part of the psychoanalytic theory, starting from Freud’s "Constructions in the analysis", (1937). The emergence of removed wishes from early infancy, the finding of their symbolic value and the attribution of a meaning in the subject’s psychic life may be hindered by patient resistances which have various origins. The wanted truth is not absolutely the factual one, but a historical truth which is able to give to the patient a meaning for his/her past. The post-freudian contributions (among them, M. Klein, E. Jacobson, D. Winnicott and W. Bion) have stressed pre-edipical aspects, often correlating them with anguish or dysregulation of affects. These are linked to failure of the first relationship between mother (or caregiver) and child. With current patients, the separation-individuation processes and the self image are problematic. The interpretation process has to find its place among support to subjectivity and mirroring needs coming from the patients. The quality of the link between patient and analyst in the transference and countertransference relationships must take into account such needs, becoming itself the third, healing element.

03

Casi Clinici

La caduta degli ideali e la rabbia degli adolescenti

Elena Buday

A seguito della pandemia Covid-19 sembra essere emerso, con drammatica e ulteriore evidenza, un disagio già preesistente, sebbene con minore risalto, che colpisce gli adolescenti, esprimendosi in forme caratteristiche, differenti rispetto al passato, di difficoltà rivolte verso il sé o il mondo esterno. Quali sono i fattori psicologici che mediano una risposta tanto profonda alla situazione pandemica da parte dei ragazzi? Quanto di questo disagio è imputabile alla pandemia in sé e quanto, invece, si connette a tratti di fragilità psicologica già presenti e indipendenti da essa? L’articolo propone alcune riflessioni su questo tema, già esposte nell’ambito del Convegno Nazionale Minotauro “L’ombra della pandemia sugli adolescenti” l’11 dicembre scorso, con particolare attenzione agli aspetti di fragilità narcisistica. L’ipotesi da discutere vede in questo tratto del funzionamento emotivo e relazionale degli adolescenti odierni, già ampiamente descritto da Gustavo Pietropolli Charmet (2000, 2010), un elemento che rende caratteristiche le loro forme di sofferenza e può anche aver mediato l’impatto psicologico della pandemia, rendendoli ad essa particolarmente vulnerabili.

A seguito della pandemia Covid-19 sembra essere emerso, con drammatica e ulteriore evidenza, un disagio già preesistente, sebbene con minore risalto, che colpisce gli adolescenti, esprimendosi in forme caratteristiche, differenti rispetto al passato, di difficoltà rivolte verso il sé o il mondo esterno. Quali sono i fattori psicologici che mediano una risposta tanto profonda alla situazione pandemica da parte dei ragazzi? Quanto di questo disagio è imputabile alla pandemia in sé e quanto, invece, si connette a tratti di fragilità psicologica già presenti e indipendenti da essa? L’articolo propone alcune riflessioni su questo tema, già esposte nell’ambito del Convegno Nazionale Minotauro “L’ombra della pandemia sugli adolescenti” l’11 dicembre scorso, con particolare attenzione agli aspetti di fragilità narcisistica. L’ipotesi da discutere vede in questo tratto del funzionamento emotivo e relazionale degli adolescenti odierni, già ampiamente descritto da Gustavo Pietropolli Charmet (2000, 2010), un elemento che rende caratteristiche le loro forme di sofferenza e può anche aver mediato l’impatto psicologico della pandemia, rendendoli ad essa particolarmente vulnerabili.

A seguito della pandemia Covid-19 sembra essere emerso, con drammatica e ulteriore evidenza, un disagio già preesistente, sebbene con minore risalto, che colpisce gli adolescenti, esprimendosi in forme caratteristiche, differenti rispetto al passato, di difficoltà rivolte verso il sé o il mondo esterno. Quali sono i fattori psicologici che mediano una risposta tanto profonda alla situazione pandemica da parte dei ragazzi? Quanto di questo disagio è imputabile alla pandemia in sé e quanto, invece, si connette a tratti di fragilità psicologica già presenti e indipendenti da essa? L’articolo propone alcune riflessioni su questo tema, già esposte nell’ambito del Convegno Nazionale Minotauro “L’ombra della pandemia sugli adolescenti” l’11 dicembre scorso, con particolare attenzione agli aspetti di fragilità narcisistica. L’ipotesi da discutere vede in questo tratto del funzionamento emotivo e relazionale degli adolescenti odierni, già ampiamente descritto da Gustavo Pietropolli Charmet (2000, 2010), un elemento che rende caratteristiche le loro forme di sofferenza e può anche aver mediato l’impatto psicologico della pandemia, rendendoli ad essa particolarmente vulnerabili.

The fall of ideals and the anger of adolescents

Following the Covid-19 pandemic, an already existing - albeit less prominent, discomfort seems to have emerged with dramatic and further evidence: it affects adolescents and it expresses itself in different difficulties which are characteristics - but different from the recent past, and that are directed towards both the Self and the outside world. What are the psychological factors that mediate such a profound response to the pandemic situation by the adolescents? How much of this discomfort is attributable to the pandemic itself and how much, on the other hand, is it connected to some traits of psychological fragility already present and independent from the pandemic? The article proposes some reflections on this topic, based on the contribution presented at the Minotauro National Conference "The shadow of the pandemic on adolescents", held in Milan on 11 th December 2021. The Author focuses with particular attention on the different aspects associated with narcissistic fragility. Her hypothesis founds in this trait of the emotional and relational functioning of today's adolescents, already extensively described by Gustavo Pietropolli Charmet (2000, 2010), an element that makes their forms of suffering characteristic and that may also have mediated the psychological impact of the pandemic, making the adolescents particularly vulnerable to it.

The fall of ideals and the anger of adolescents

Following the Covid-19 pandemic, an already existing - albeit less prominent, discomfort seems to have emerged with dramatic and further evidence: it affects adolescents and it expresses itself in different difficulties which are characteristics - but different from the recent past, and that are directed towards both the Self and the outside world. What are the psychological factors that mediate such a profound response to the pandemic situation by the adolescents? How much of this discomfort is attributable to the pandemic itself and how much, on the other hand, is it connected to some traits of psychological fragility already present and independent from the pandemic? The article proposes some reflections on this topic, based on the contribution presented at the Minotauro National Conference "The shadow of the pandemic on adolescents", held in Milan on 11 th December 2021. The Author focuses with particular attention on the different aspects associated with narcissistic fragility. Her hypothesis founds in this trait of the emotional and relational functioning of today's adolescents, already extensively described by Gustavo Pietropolli Charmet (2000, 2010), an element that makes their forms of suffering characteristic and that may also have mediated the psychological impact of the pandemic, making the adolescents particularly vulnerable to it.

The fall of ideals and the anger of adolescents

Following the Covid-19 pandemic, an already existing - albeit less prominent, discomfort seems to have emerged with dramatic and further evidence: it affects adolescents and it expresses itself in different difficulties which are characteristics - but different from the recent past, and that are directed towards both the Self and the outside world. What are the psychological factors that mediate such a profound response to the pandemic situation by the adolescents? How much of this discomfort is attributable to the pandemic itself and how much, on the other hand, is it connected to some traits of psychological fragility already present and independent from the pandemic? The article proposes some reflections on this topic, based on the contribution presented at the Minotauro National Conference "The shadow of the pandemic on adolescents", held in Milan on 11 th December 2021. The Author focuses with particular attention on the different aspects associated with narcissistic fragility. Her hypothesis founds in this trait of the emotional and relational functioning of today's adolescents, already extensively described by Gustavo Pietropolli Charmet (2000, 2010), an element that makes their forms of suffering characteristic and that may also have mediated the psychological impact of the pandemic, making the adolescents particularly vulnerable to it.

04

Interfacce

Psicoterapia psicoanalitica e ricerca sull’efficacia: una rassegna aggiornata di studi sperimentali

Morena Danieli

Lo scopo di questo articolo è fornire al lettore una rassegna aggiornata degli studi di efficacia dei trattamenti di psicoterapia psicodinamica e psicoanalitica. Negli ultimi vent’anni il tema della ricerca sperimentale in psicoanalisi è stato più volte sollevato e ha dato origine a controversie alle quali si accennerà in questo articolo. Nonostante molti ritengano che l’approccio psicoanalitico in psicoterapia sia incompatibile con i modelli di ricerca empirica basati sull’evidenza, oggi numerosi studi supportano con evidenze sperimentali i risultati clinici delle psicoterapie psicoanalitiche e psicodinamiche. Questa letteratura offre un’interessante insieme di dati utilizzabili sia nella clinica che nella ricerca che intenda esplorare e aggiornare le conoscenze metapsicologiche nel nostro campo.

Lo scopo di questo articolo è fornire al lettore una rassegna aggiornata degli studi di efficacia dei trattamenti di psicoterapia psicodinamica e psicoanalitica. Negli ultimi vent’anni il tema della ricerca sperimentale in psicoanalisi è stato più volte sollevato e ha dato origine a controversie alle quali si accennerà in questo articolo. Nonostante molti ritengano che l’approccio psicoanalitico in psicoterapia sia incompatibile con i modelli di ricerca empirica basati sull’evidenza, oggi numerosi studi supportano con evidenze sperimentali i risultati clinici delle psicoterapie psicoanalitiche e psicodinamiche. Questa letteratura offre un’interessante insieme di dati utilizzabili sia nella clinica che nella ricerca che intenda esplorare e aggiornare le conoscenze metapsicologiche nel nostro campo.

Lo scopo di questo articolo è fornire al lettore una rassegna aggiornata degli studi di efficacia dei trattamenti di psicoterapia psicodinamica e psicoanalitica. Negli ultimi vent’anni il tema della ricerca sperimentale in psicoanalisi è stato più volte sollevato e ha dato origine a controversie alle quali si accennerà in questo articolo. Nonostante molti ritengano che l’approccio psicoanalitico in psicoterapia sia incompatibile con i modelli di ricerca empirica basati sull’evidenza, oggi numerosi studi supportano con evidenze sperimentali i risultati clinici delle psicoterapie psicoanalitiche e psicodinamiche. Questa letteratura offre un’interessante insieme di dati utilizzabili sia nella clinica che nella ricerca che intenda esplorare e aggiornare le conoscenze metapsicologiche nel nostro campo.

Psychoanalytic psychotherapy and research on efficacy: an updated review of experimental studies

The aim of this article is to provide the reader with an updated review of the evidence based studies of psychodynamic and psychoanalytic psychotherapy treatments. In the last twenty years, the topic of experimental research in psychoanalysis was raised several times, giving rise to controversies which will be mentioned in this article. Although many believe that the psychoanalytic approach in psychotherapy is incompatible with evidence-based research methods, today a number of studies support with experimental evidence the clinical results of psychoanalytic and psychodynamic psychotherapies. This literature offers an interesting set of data that can be used both in the clinic and in research that aims to explore and update the metapsychological knowledge in our field.

Psychoanalytic psychotherapy and research on efficacy: an updated review of experimental studies

The aim of this article is to provide the reader with an updated review of the evidence based studies of psychodynamic and psychoanalytic psychotherapy treatments. In the last twenty years, the topic of experimental research in psychoanalysis was raised several times, giving rise to controversies which will be mentioned in this article. Although many believe that the psychoanalytic approach in psychotherapy is incompatible with evidence-based research methods, today a number of studies support with experimental evidence the clinical results of psychoanalytic and psychodynamic psychotherapies. This literature offers an interesting set of data that can be used both in the clinic and in research that aims to explore and update the metapsychological knowledge in our field.

Psychoanalytic psychotherapy and research on efficacy: an updated review of experimental studies

The aim of this article is to provide the reader with an updated review of the evidence based studies of psychodynamic and psychoanalytic psychotherapy treatments. In the last twenty years, the topic of experimental research in psychoanalysis was raised several times, giving rise to controversies which will be mentioned in this article. Although many believe that the psychoanalytic approach in psychotherapy is incompatible with evidence-based research methods, today a number of studies support with experimental evidence the clinical results of psychoanalytic and psychodynamic psychotherapies. This literature offers an interesting set of data that can be used both in the clinic and in research that aims to explore and update the metapsychological knowledge in our field.

05

Formazione

Riflessioni sul modello bio-psico-sociale oggi

Maria Baiona

Il modello biopsicosociale trae le sue origini dal progressivo definirsi del concetto di salute dell’individuo, a partire dalla prima definizione di salute dell’OMS del 1946. Tale concetto si è progressivamente ampliato fino ad incentrarsi soprattutto sul potenziamento delle capacità di resilienza dell’individuo rispetto alla sua infermità, specie per quanto riguarda la conservazione di abilità personali e relazionali soddisfacenti. Stanno assumendo sempre maggiore importanza, anche ai fini della valutazione dello stato di salute, considerazioni relative agli aspetti etno-culturali, spirituali e personologici individuali della persona malata. In quest’ottica, soprattutto per merito di G.L. Engel, il concetto è stato introdotto nell’ambito della cura psichiatrica. L’ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) del 2001 riassume i criteri di applicazione di questo modello. Fattori biologico-costituzionali, fattori psicologici legati indissolubilmente allo sviluppo infantile ed alle prime relazioni oggettuali e fattori sociali legati all’ambiente socio-culturale di vita sono determinanti per comprendere il rapporto tra il soggetto sofferente e la sua malattia. La collaborazione multiprofessionale e la pianificazione individualizzata dei piani di cura diventano quindi la base fondamentale per un intervento di cura efficace ed efficiente.

Il modello biopsicosociale trae le sue origini dal progressivo definirsi del concetto di salute dell’individuo, a partire dalla prima definizione di salute dell’OMS del 1946. Tale concetto si è progressivamente ampliato fino ad incentrarsi soprattutto sul potenziamento delle capacità di resilienza dell’individuo rispetto alla sua infermità, specie per quanto riguarda la conservazione di abilità personali e relazionali soddisfacenti. Stanno assumendo sempre maggiore importanza, anche ai fini della valutazione dello stato di salute, considerazioni relative agli aspetti etno-culturali, spirituali e personologici individuali della persona malata. In quest’ottica, soprattutto per merito di G.L. Engel, il concetto è stato introdotto nell’ambito della cura psichiatrica. L’ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) del 2001 riassume i criteri di applicazione di questo modello. Fattori biologico-costituzionali, fattori psicologici legati indissolubilmente allo sviluppo infantile ed alle prime relazioni oggettuali e fattori sociali legati all’ambiente socio-culturale di vita sono determinanti per comprendere il rapporto tra il soggetto sofferente e la sua malattia. La collaborazione multiprofessionale e la pianificazione individualizzata dei piani di cura diventano quindi la base fondamentale per un intervento di cura efficace ed efficiente.

Il modello biopsicosociale trae le sue origini dal progressivo definirsi del concetto di salute dell’individuo, a partire dalla prima definizione di salute dell’OMS del 1946. Tale concetto si è progressivamente ampliato fino ad incentrarsi soprattutto sul potenziamento delle capacità di resilienza dell’individuo rispetto alla sua infermità, specie per quanto riguarda la conservazione di abilità personali e relazionali soddisfacenti. Stanno assumendo sempre maggiore importanza, anche ai fini della valutazione dello stato di salute, considerazioni relative agli aspetti etno-culturali, spirituali e personologici individuali della persona malata. In quest’ottica, soprattutto per merito di G.L. Engel, il concetto è stato introdotto nell’ambito della cura psichiatrica. L’ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) del 2001 riassume i criteri di applicazione di questo modello. Fattori biologico-costituzionali, fattori psicologici legati indissolubilmente allo sviluppo infantile ed alle prime relazioni oggettuali e fattori sociali legati all’ambiente socio-culturale di vita sono determinanti per comprendere il rapporto tra il soggetto sofferente e la sua malattia. La collaborazione multiprofessionale e la pianificazione individualizzata dei piani di cura diventano quindi la base fondamentale per un intervento di cura efficace ed efficiente.

Notes on the bio-psycho-social model today

The bio-psycho-social model originates from the progressive definition of “individual health”, starting from the first definition by the W.H.O. in 1946. This concept has progressively expanded, and focused on the development of the capacity to face illness related to individual resilience, in particular as far as the conservation of satisfying personal and relational abilities are concerned. Also in order to evaluate health conditions, it is becoming more important to consider the ethno-cultural, spiritual and personological traits of the ill person. According to this point of view, especially thanks to G.L. Engel, this concept has been brought into psychiatric treatment. In 2001 I.C.F. (International Classification of Functioning, Disability and Health) summarized the criteria for the application of this model. Biological-constitutional factors, psychological factors indissolubly connected with infant development and first object-relationships, and social factors linked to socio-cultural background are determinant to understand the relationship between the suffering subject and his/her illness. Multi-professional cooperation and individualized planning of treatments become the foundations for effective and efficient care.

Notes on the bio-psycho-social model today

The bio-psycho-social model originates from the progressive definition of “individual health”, starting from the first definition by the W.H.O. in 1946. This concept has progressively expanded, and focused on the development of the capacity to face illness related to individual resilience, in particular as far as the conservation of satisfying personal and relational abilities are concerned. Also in order to evaluate health conditions, it is becoming more important to consider the ethno-cultural, spiritual and personological traits of the ill person. According to this point of view, especially thanks to G.L. Engel, this concept has been brought into psychiatric treatment. In 2001 I.C.F. (International Classification of Functioning, Disability and Health) summarized the criteria for the application of this model. Biological-constitutional factors, psychological factors indissolubly connected with infant development and first object-relationships, and social factors linked to socio-cultural background are determinant to understand the relationship between the suffering subject and his/her illness. Multi-professional cooperation and individualized planning of treatments become the foundations for effective and efficient care.

Notes on the bio-psycho-social model today

The bio-psycho-social model originates from the progressive definition of “individual health”, starting from the first definition by the W.H.O. in 1946. This concept has progressively expanded, and focused on the development of the capacity to face illness related to individual resilience, in particular as far as the conservation of satisfying personal and relational abilities are concerned. Also in order to evaluate health conditions, it is becoming more important to consider the ethno-cultural, spiritual and personological traits of the ill person. According to this point of view, especially thanks to G.L. Engel, this concept has been brought into psychiatric treatment. In 2001 I.C.F. (International Classification of Functioning, Disability and Health) summarized the criteria for the application of this model. Biological-constitutional factors, psychological factors indissolubly connected with infant development and first object-relationships, and social factors linked to socio-cultural background are determinant to understand the relationship between the suffering subject and his/her illness. Multi-professional cooperation and individualized planning of treatments become the foundations for effective and efficient care.

06

Recensioni

Tre caratteri. Narcisista, borderline,maniaco-depressivo

Christopher Bollas Minima,156. Raffaello Cortina Editore, Milano, 2022 (recensione di Daniela Cassano)

Sex, Death and the SuperEgo.Updating Psychoanalytic Experience and Developments in Neuroscience

Ronald Britton 2nd Edition, Routledge, London and New York, 2021 (recensione di Morena Danieli)

Rivista completa

Hanno collaborato a questo numero:

Hanno collaborato a questo numero:

M. Baiona
Direttore Neuropsichiatria Infantile Nord-Asl Città di Torino

E. Buday
Psicologa e Psicoterapeuta. Istituto Minotauro Milano

D. Cassano
Medico neurologo, psicoterapeuta, Socio Fondatore A.Psi.C. e co-Direttore della rivista Psicoanalisi Contemporanea

M. Danieli
Neuropsicologa, Psicoterapeuta, Socio Fondatore A.Psi.C. e Direttrice editoriale della rivista Psicoanalisi Contemporanea

D. Settembrini
Psicologa, psicoterapeuta, Socio Fondatore e Presidente A.Psi.C.