V - (2) - 2025
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Luglio - Dicembre 2025
Luglio - Dicembre 2025
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Psicoanalisi Contemporanea Rivista semestrale di A.Psi.C. ETS
Direttrice Responsabile
Daniela Cassano
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Daniela Cassano
Direttrice Editoriale
Morena Danieli
Direttrice Editoriale
Morena Danieli
Direttrice Editoriale
Morena Danieli
Redattrice Capo
Laura Fattori
Redattrice Capo
Laura Fattori
Redattrice Capo
Laura Fattori
Comitato Scientifico di A.Psi.C.
Maria Baiona, Stefano Calamandrei
Comitato Scientifico di A.Psi.C.
Maria Baiona, Stefano Calamandrei
Comitato Scientifico di A.Psi.C.
Maria Baiona, Stefano Calamandrei
Sede della Redazione
via Verdi 45, Torino
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Hanno collaborato a questo numero:
Hanno collaborato a questo numero:
Elena Buday
Psicoterapeuta dell'adolescenza, docente e supervisore, Milano.
Lucia Carli
Già Professore Ordinario di Psicologia dinamica, Università di Milano Bicocca.
Morena Danieli
Psicologa con formazione in neuropsicologia, Psicoterapeuta, Socia fondatrice di A.Psi.C. e Vice Presidente di A.Psi.C. ETS, Direttrice Editoriale di Psicoanalisi Contemporanea.
Catia Lucchetta
Assistente sociale Area Accoglienza Sviluppo di Comunità presso il Servizio Sociale Unione NET Settimo T.se, membro del Coordinamento "Dare voce al siblings - Fondazione Paideia".
Daniela Settembrini
Psicologa e Psicoterapeuta, Socia fondatrice e Presidente di A.Psi.C., direttrice della Scuola di Specializzazione di A.Psi.C., Socia fondatrice di A.Psi.C. ETS.
Andrea Zanusso
Psicologo psicoterapeuta individuale e di gruppo, responsabile della Branca di psicologia dell’ASLTO4, membro del Coordinamento “Dare voce ai siblings – Fondazione Paideia”.
Daniela Cassano
Neurologa, Psicoterapeuta, Socia fondatrice di A.Psi.C. e di A.Psi.C. ETS, direttrice responsabile di Psicoanalisi Contemporanea.
Giada Montersino
Psicologa, Psicoterapeuta.
Giulia Brolato
Psicologa e Psicoterapeuta, Socia fondatrice di A.Psi.C.
Chiara Pugnetti
Psicologa e Psicoterapeuta, Socia fondatrice di A.Psi.C. e di A.Psi.C. ETS


Indice
Indice
01
Editoriale
02
Teoria e Tecnica Psicoanalitica
Aprire brecce per favorire il contatto col paziente. Una lettura di "Come vi stavo dicendo" di Roberto Speziale - Bagliacca
Chiara Pugnetti
L’articolo propone una rilettura del testo Come vi stavo dicendo di Roberto Speziale -Bagliacca e riprende l’intervento presentato da Chiara Pugnetti durante il ciclo di lettorati dal titolo: Percorsi di psicoanalisi contemporanea. Si cerca di mostrare come in questo testo l’autore esplori il tema della tecnica in psicoanalisi, sottolineando quanto egli proponga non solo una teoria, ma entri nel dettaglio di un «fare» clinico concreto. Il volume ricostruisce il percorso che va dalle basi teoriche della disciplina fino alla costruzione degli interventi reali dello psicoanalista in seduta, ponendo particolare attenzione alla cosiddetta “tecnica minuta”, cioè quei gesti, silenzi, toni, comunicazioni non verbali che accompagnano ogni incontro terapeutico. Speziale-Bagliacca sfida l’idea che la tecnica non possa essere insegnata e propone invece una pedagogia della pratica psicoanalitica, fondata sull’allenamento riflessivo e sulla creatività del terapeuta. Nell’articolo i due capitoli del libro dedicati alla tecnica (il primo e il settimo) dialogano tra di loro. Successivamente vengono esplorate le riflessioni sulle logiche della colpa, sulla scissione, sullo humor e sul trattamento dei disturbi ossessivi.
L’articolo propone una rilettura del testo Come vi stavo dicendo di Roberto Speziale -Bagliacca e riprende l’intervento presentato da Chiara Pugnetti durante il ciclo di lettorati dal titolo: Percorsi di psicoanalisi contemporanea. Si cerca di mostrare come in questo testo l’autore esplori il tema della tecnica in psicoanalisi, sottolineando quanto egli proponga non solo una teoria, ma entri nel dettaglio di un «fare» clinico concreto. Il volume ricostruisce il percorso che va dalle basi teoriche della disciplina fino alla costruzione degli interventi reali dello psicoanalista in seduta, ponendo particolare attenzione alla cosiddetta “tecnica minuta”, cioè quei gesti, silenzi, toni, comunicazioni non verbali che accompagnano ogni incontro terapeutico. Speziale-Bagliacca sfida l’idea che la tecnica non possa essere insegnata e propone invece una pedagogia della pratica psicoanalitica, fondata sull’allenamento riflessivo e sulla creatività del terapeuta. Nell’articolo i due capitoli del libro dedicati alla tecnica (il primo e il settimo) dialogano tra di loro. Successivamente vengono esplorate le riflessioni sulle logiche della colpa, sulla scissione, sullo humor e sul trattamento dei disturbi ossessivi.
L’articolo propone una rilettura del testo Come vi stavo dicendo di Roberto Speziale -Bagliacca e riprende l’intervento presentato da Chiara Pugnetti durante il ciclo di lettorati dal titolo: Percorsi di psicoanalisi contemporanea. Si cerca di mostrare come in questo testo l’autore esplori il tema della tecnica in psicoanalisi, sottolineando quanto egli proponga non solo una teoria, ma entri nel dettaglio di un «fare» clinico concreto. Il volume ricostruisce il percorso che va dalle basi teoriche della disciplina fino alla costruzione degli interventi reali dello psicoanalista in seduta, ponendo particolare attenzione alla cosiddetta “tecnica minuta”, cioè quei gesti, silenzi, toni, comunicazioni non verbali che accompagnano ogni incontro terapeutico. Speziale-Bagliacca sfida l’idea che la tecnica non possa essere insegnata e propone invece una pedagogia della pratica psicoanalitica, fondata sull’allenamento riflessivo e sulla creatività del terapeuta. Nell’articolo i due capitoli del libro dedicati alla tecnica (il primo e il settimo) dialogano tra di loro. Successivamente vengono esplorate le riflessioni sulle logiche della colpa, sulla scissione, sullo humor e sul trattamento dei disturbi ossessivi.
The article is based on the lecture by Chiara Pugnetti of Roberto Speziale-Bagliacca’s book Come vi stavo dicendo. The lecture was part of the A.Psi.C. series of seminars Percorsi di psicoanalisi contemporanea. The paper aims to show how Speziale Bagliacca explores the theme of psychoanalytic technique, emphasizing that he does not propose a theory, but studies the concrete details of clinical “doing.” The volume reconstructs the path from the theoretical foundations of the discipline to the construction of the analyst’s actual interventions during sessions, paying particular attention to the so-called “minute technique”, i.e. the gestures, silences, tones, and non-verbal communications that are part of every therapeutic session. Speziale- Bagliacca challenges the idea that technique cannot be taught and instead proposes a pedagogy of psychoanalytic practice based on the reflective training and therapist’s creativity. In the article, the two chapters of the book devoted to technique (the first and the seventh) are placed in dialogue with each other. Subsequently, reflections on the logics of guilt, splitting, humor, and on the treatment of obsessive disorders are explored.
The article is based on the lecture by Chiara Pugnetti of Roberto Speziale-Bagliacca’s book Come vi stavo dicendo. The lecture was part of the A.Psi.C. series of seminars Percorsi di psicoanalisi contemporanea. The paper aims to show how Speziale Bagliacca explores the theme of psychoanalytic technique, emphasizing that he does not propose a theory, but studies the concrete details of clinical “doing.” The volume reconstructs the path from the theoretical foundations of the discipline to the construction of the analyst’s actual interventions during sessions, paying particular attention to the so-called “minute technique”, i.e. the gestures, silences, tones, and non-verbal communications that are part of every therapeutic session. Speziale- Bagliacca challenges the idea that technique cannot be taught and instead proposes a pedagogy of psychoanalytic practice based on the reflective training and therapist’s creativity. In the article, the two chapters of the book devoted to technique (the first and the seventh) are placed in dialogue with each other. Subsequently, reflections on the logics of guilt, splitting, humor, and on the treatment of obsessive disorders are explored.
The article is based on the lecture by Chiara Pugnetti of Roberto Speziale-Bagliacca’s book Come vi stavo dicendo. The lecture was part of the A.Psi.C. series of seminars Percorsi di psicoanalisi contemporanea. The paper aims to show how Speziale Bagliacca explores the theme of psychoanalytic technique, emphasizing that he does not propose a theory, but studies the concrete details of clinical “doing.” The volume reconstructs the path from the theoretical foundations of the discipline to the construction of the analyst’s actual interventions during sessions, paying particular attention to the so-called “minute technique”, i.e. the gestures, silences, tones, and non-verbal communications that are part of every therapeutic session. Speziale- Bagliacca challenges the idea that technique cannot be taught and instead proposes a pedagogy of psychoanalytic practice based on the reflective training and therapist’s creativity. In the article, the two chapters of the book devoted to technique (the first and the seventh) are placed in dialogue with each other. Subsequently, reflections on the logics of guilt, splitting, humor, and on the treatment of obsessive disorders are explored.
03
Casi Clinici
La paura di separarsi. Il caso clinico di Guido.
Giada Montersino
Guido è un ragazzino di dodici anni, giunto in terapia a causa di un insopportabile nodo alla gola che gli rendeva difficile alimentarsi. Nel presente articolo vengono presentate alcune parti significative del suo percorso analitico, nelle quali emergono i contenuti più profondi di cui il nodo alla gola si fa portavoce, legati al ruolo dei genitori e la fase di sviluppo che egli sta vivendo, la pre-adolescenza.
Guido è un ragazzino di dodici anni, giunto in terapia a causa di un insopportabile nodo alla gola che gli rendeva difficile alimentarsi. Nel presente articolo vengono presentate alcune parti significative del suo percorso analitico, nelle quali emergono i contenuti più profondi di cui il nodo alla gola si fa portavoce, legati al ruolo dei genitori e la fase di sviluppo che egli sta vivendo, la pre-adolescenza.
Guido è un ragazzino di dodici anni, giunto in terapia a causa di un insopportabile nodo alla gola che gli rendeva difficile alimentarsi. Nel presente articolo vengono presentate alcune parti significative del suo percorso analitico, nelle quali emergono i contenuti più profondi di cui il nodo alla gola si fa portavoce, legati al ruolo dei genitori e la fase di sviluppo che egli sta vivendo, la pre-adolescenza.
Guido is a twelve-year-old boy who came to therapy because of an unbearable lump in his throat that made eating difficult for him. This article presents some relevant moments of his psychotherapy, when the deeper contents symbolized by the lump in his throat clearly emerged, linked to the role of parental figures and to the delicate phase he was living, i.e. pre-adolescence.
Guido is a twelve-year-old boy who came to therapy because of an unbearable lump in his throat that made eating difficult for him. This article presents some relevant moments of his psychotherapy, when the deeper contents symbolized by the lump in his throat clearly emerged, linked to the role of parental figures and to the delicate phase he was living, i.e. pre-adolescence.
Guido is a twelve-year-old boy who came to therapy because of an unbearable lump in his throat that made eating difficult for him. This article presents some relevant moments of his psychotherapy, when the deeper contents symbolized by the lump in his throat clearly emerged, linked to the role of parental figures and to the delicate phase he was living, i.e. pre-adolescence.
Il corpo ed i suoi messaggi. Una lettura di: "Sotto la pelle. Psicoanalisi delle modificazioni corporee" di Alessandra Lemma
Daniela Cassano
A partire dal testo di Alessandra Lemma, l’articolo affronta un tema di grande interesse per la vita e la psicoterapia analitica: il rapporto corpo-mente. In particolare, vengono prese in esame molteplici situazioni cliniche nelle quali modificazioni corporee di vario tipo rappresentano espressioni del mondo interno del paziente.
A partire dal testo di Alessandra Lemma, l’articolo affronta un tema di grande interesse per la vita e la psicoterapia analitica: il rapporto corpo-mente. In particolare, vengono prese in esame molteplici situazioni cliniche nelle quali modificazioni corporee di vario tipo rappresentano espressioni del mondo interno del paziente.
A partire dal testo di Alessandra Lemma, l’articolo affronta un tema di grande interesse per la vita e la psicoterapia analitica: il rapporto corpo-mente. In particolare, vengono prese in esame molteplici situazioni cliniche nelle quali modificazioni corporee di vario tipo rappresentano espressioni del mondo interno del paziente.
Starting from Alessandra Lemma's book, the article addresses a topic of great interest for life and psychoanalytical psychotherapy: the body-mind relationship. In particular, it examines multiple clinical situations in which various types of bodily changes represent expressions of the patient's internal world.
Starting from Alessandra Lemma's book, the article addresses a topic of great interest for life and psychoanalytical psychotherapy: the body-mind relationship. In particular, it examines multiple clinical situations in which various types of bodily changes represent expressions of the patient's internal world.
Starting from Alessandra Lemma's book, the article addresses a topic of great interest for life and psychoanalytical psychotherapy: the body-mind relationship. In particular, it examines multiple clinical situations in which various types of bodily changes represent expressions of the patient's internal world.
04
Interfacce
Siblings: dare fiato alle corde più profonde della disabilità
Catia Lucchetta, Andrea Zanusso
Sibling, fratello o sorella di una persona con disabilità, è una condizione non così inusuale, ma spesso taciuta, nascosta. Dopo dieci anni di attività con fratellini e sorelline può essere interessante raccontare e condividere un’esperienza fuori dagli schemi, trasversale, che rivoluziona ruoli, prassi e promuove benessere nei bambini ma anche negli adulti che intervengono. Il fine è di dare voce ai siblings, dare fiato alle corde più profonde della psiche riparatrice attraverso il gioco e la relazione.
Sibling, fratello o sorella di una persona con disabilità, è una condizione non così inusuale, ma spesso taciuta, nascosta. Dopo dieci anni di attività con fratellini e sorelline può essere interessante raccontare e condividere un’esperienza fuori dagli schemi, trasversale, che rivoluziona ruoli, prassi e promuove benessere nei bambini ma anche negli adulti che intervengono. Il fine è di dare voce ai siblings, dare fiato alle corde più profonde della psiche riparatrice attraverso il gioco e la relazione.
Sibling, fratello o sorella di una persona con disabilità, è una condizione non così inusuale, ma spesso taciuta, nascosta. Dopo dieci anni di attività con fratellini e sorelline può essere interessante raccontare e condividere un’esperienza fuori dagli schemi, trasversale, che rivoluziona ruoli, prassi e promuove benessere nei bambini ma anche negli adulti che intervengono. Il fine è di dare voce ai siblings, dare fiato alle corde più profonde della psiche riparatrice attraverso il gioco e la relazione.
Sibling, brother or sister of a person with a disability, is a condition that is not so unusual, but it's often unspoken, hidden. After ten years of working with little brothers and sisters, it may be interesting to describe and share a pioneering experience that transcends boundaries, revolutionises roles and practices, and promotes well-being in the children as well as in the adults involved. The aim is giving voice to siblings, giving breath to the deepest chords of the healing psyche through play and relationships.
Sibling, brother or sister of a person with a disability, is a condition that is not so unusual, but it's often unspoken, hidden. After ten years of working with little brothers and sisters, it may be interesting to describe and share a pioneering experience that transcends boundaries, revolutionises roles and practices, and promotes well-being in the children as well as in the adults involved. The aim is giving voice to siblings, giving breath to the deepest chords of the healing psyche through play and relationships.
Sibling, brother or sister of a person with a disability, is a condition that is not so unusual, but it's often unspoken, hidden. After ten years of working with little brothers and sisters, it may be interesting to describe and share a pioneering experience that transcends boundaries, revolutionises roles and practices, and promotes well-being in the children as well as in the adults involved. The aim is giving voice to siblings, giving breath to the deepest chords of the healing psyche through play and relationships.
Da vecchi si torna bambini?
Elena Buday, Lucia Carli
In questo lavoro intendiamo affrontare alcuni degli stereotipi più diffusi che permeano a tutt’oggi l’immagine della vecchiaia. Dopo una premessa che tende a inquadrare il tema, sono analizzati due stereotipi: la vecchiaia come esclusiva condizione di malattia e l’irrilevanza attribuita in questa età alla dimensione affettivo-emotivo-sessuale. Trasversalmente a questi due stereotipi verrà analizzata la tendenza all’infantilizzazione della persona anziana.
In questo lavoro intendiamo affrontare alcuni degli stereotipi più diffusi che permeano a tutt’oggi l’immagine della vecchiaia. Dopo una premessa che tende a inquadrare il tema, sono analizzati due stereotipi: la vecchiaia come esclusiva condizione di malattia e l’irrilevanza attribuita in questa età alla dimensione affettivo-emotivo-sessuale. Trasversalmente a questi due stereotipi verrà analizzata la tendenza all’infantilizzazione della persona anziana.
In questo lavoro intendiamo affrontare alcuni degli stereotipi più diffusi che permeano a tutt’oggi l’immagine della vecchiaia. Dopo una premessa che tende a inquadrare il tema, sono analizzati due stereotipi: la vecchiaia come esclusiva condizione di malattia e l’irrilevanza attribuita in questa età alla dimensione affettivo-emotivo-sessuale. Trasversalmente a questi due stereotipi verrà analizzata la tendenza all’infantilizzazione della persona anziana.
In this paper, we address some of the most widespread stereotypes that still permeate the image of aging. After a preliminary introduction that aims to frame the topic, two stereotypes are analysed: old age as an exclusively diseased condition and the irrelevance attributed to the affective-emotional-sexual dimension at this age. Transversal to these two stereotypes, the tendency to infantilize the elderly will be analysed.
In this paper, we address some of the most widespread stereotypes that still permeate the image of aging. After a preliminary introduction that aims to frame the topic, two stereotypes are analysed: old age as an exclusively diseased condition and the irrelevance attributed to the affective-emotional-sexual dimension at this age. Transversal to these two stereotypes, the tendency to infantilize the elderly will be analysed.
In this paper, we address some of the most widespread stereotypes that still permeate the image of aging. After a preliminary introduction that aims to frame the topic, two stereotypes are analysed: old age as an exclusively diseased condition and the irrelevance attributed to the affective-emotional-sexual dimension at this age. Transversal to these two stereotypes, the tendency to infantilize the elderly will be analysed.
05
Formazione
P. Fonagy: "La realtà psichica negli stati borderline". Una lettura alla luce della clinica contemporanea.
Giulia Brolato
In questo articolo l’autrice propone una riflessione su alcuni costrutti teorici del Mentalization Based Treatment (MBT), a partire dalla lettura del saggio di Fonagy La realtà psichica negli stati borderline. In particolare, la sua attenzione è volta a illustrare i temi relativi a fiducia e sfiducia epistemica, l’equivalenza psichica e il ‘far finta’, le caratteristiche peculiari della patologia borderline e il concetto di Sé alieno. Il lavoro si chiude con una riflessione sul trattamento e sulla capacità di mentalizzazione del terapeuta.
In questo articolo l’autrice propone una riflessione su alcuni costrutti teorici del Mentalization Based Treatment (MBT), a partire dalla lettura del saggio di Fonagy La realtà psichica negli stati borderline. In particolare, la sua attenzione è volta a illustrare i temi relativi a fiducia e sfiducia epistemica, l’equivalenza psichica e il ‘far finta’, le caratteristiche peculiari della patologia borderline e il concetto di Sé alieno. Il lavoro si chiude con una riflessione sul trattamento e sulla capacità di mentalizzazione del terapeuta.
In questo articolo l’autrice propone una riflessione su alcuni costrutti teorici del Mentalization Based Treatment (MBT), a partire dalla lettura del saggio di Fonagy La realtà psichica negli stati borderline. In particolare, la sua attenzione è volta a illustrare i temi relativi a fiducia e sfiducia epistemica, l’equivalenza psichica e il ‘far finta’, le caratteristiche peculiari della patologia borderline e il concetto di Sé alieno. Il lavoro si chiude con una riflessione sul trattamento e sulla capacità di mentalizzazione del terapeuta.
The paper illustrates some theoretical constructs of the Mentalization-Based Treatment (MBT), based on the reading of Fonagy's essay Psychic Reality in Borderline States. In particular, the discussion focuses on the themes of epistemic trust and mistrust, psychic equivalence and ‘pretending’ the distinctive characteristics of the borderline pathology, and the concept of the ‘alien Self’. The article concludes with a reflection on peculiarities of the treatment and on the therapist's attitude for mentalization.
The paper illustrates some theoretical constructs of the Mentalization-Based Treatment (MBT), based on the reading of Fonagy's essay Psychic Reality in Borderline States. In particular, the discussion focuses on the themes of epistemic trust and mistrust, psychic equivalence and ‘pretending’ the distinctive characteristics of the borderline pathology, and the concept of the ‘alien Self’. The article concludes with a reflection on peculiarities of the treatment and on the therapist's attitude for mentalization.
The paper illustrates some theoretical constructs of the Mentalization-Based Treatment (MBT), based on the reading of Fonagy's essay Psychic Reality in Borderline States. In particular, the discussion focuses on the themes of epistemic trust and mistrust, psychic equivalence and ‘pretending’ the distinctive characteristics of the borderline pathology, and the concept of the ‘alien Self’. The article concludes with a reflection on peculiarities of the treatment and on the therapist's attitude for mentalization.
06
Recensioni
"Cinque studi sull'interpretazione." A cura di Giuseppe D'Agostino e Massimo Vigna-Taglianti. Collana Psicoanalisi Contemporanea - Rosenberg & Sellier Editore, Torino, 2025
Recensione a cura di Morena Danieli
"La conclusione della psicoterapia psicoanalitica. Una prospettiva attuale tra intersoggettività e attaccamento." Paolo Mandolillo. Psicoterapie, Franco Angeli, Milano, 2025, pp. 118
Recensione a cura di Daniela Settembrini
